In mostra immagini dei teatri di Vicenza, Sabbioneta, Parma, della Scala, del San Carlo, della Fenice, del Regio, dell’Argentina, della Pergola, del Massimo di Palermo ... e altre di alcune architetture a vocazione spettacolare quali la Reggia di Venaria, quella di Stupinigi, di Caserta, di Palazzo Grimani …
*la mostra voluta e sostenuta da Gemmo spa è prodotta da studiolivio srl.
Mi trovai a sfiorare, graffiare, impastare il colore con bastoncini di pigmento, amalgamare con il pastello l’immagine della mente e della tecnica; il gioco diviene riflessione, ripensamento, indagine attraverso nuovi spettri. P.M.
Je me retrouvai à caresser, à gratter, à fondre la couleur avec des bâtonnets de pigment, à mélanger l'image de l'esprit et de la technique avec le pastel; le jeu devient réflexion, reconsideration, enquête au travers de nouveaux spectres. P.M.
I found myself touching, scratching and merging color with sticks of pigment, to blend the mind's image and technique with the pastel, the game became reflection, re-thinking, investigation through new spectrums. P.M.
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Quei colori gentili, la squadratura, la cornice, il passepartout possono trarre in inganno e paludare un lavoro di rigore e ripensamento, una ricerca ad occhi socchiusi, l'innesco di un processo onirico di smagliatura di impoverimento, la ricerca di una radice, di un anima, di un altro significato; una sorta di radiografia, di istantanea retinica o corticale, impressa su un velo, a volte liso e bucato, steso su un cartoncino prezioso, un lavoro che ha a più a che vedere con quello della ripulitura, di una indagine approfondita assai meno con l'apparenza dell'acquerello o del pastello.
Resta da chiedersi perché l'autrice con quel paludamento generi un significante così vicino ad un “bel quadro" e blocchi con la glassa del perfetto vetro museale ogni possibile tentativo di immersione in profondità.
Those gentle colours, the focus, the framing, and the passepartout can mislead and “swaddle” a work of rigor and rethinking, a research with eyes half-closed, the triggering of a dreamlike process of reducing the image to its essential, unravelling it, the search for a root, a soul, another meaning; a kind of x-ray, a retinal or cortical snapshot, imprinted on a veil, sometimes worn away and pierced, stretched out over a precious backing, a work that has
more to do with that of an in-depth investigation and and far less with the appearance of watercolour or pastel.
The question remains as to why the author, with this “swaddling”, generates a result so close to a "beautiful painting", and blocks any possible attempt at deep immersion with the frosting of perfect museum glass.