In mostra immagini dei teatri di Vicenza, Sabbioneta, Parma, della Scala, del San Carlo, della Fenice, del Regio, dell’Argentina, della Pergola, del Massimo di Palermo ... e altre di alcune architetture a vocazione spettacolare quali la Reggia di Venaria, quella di Stupinigi, di Caserta, di Palazzo Grimani …
Milano Palazzo Reale - Patrizia Mussa nelle dieci sale dell’Appartamento dei Principi, ci ha mostrato con più di 60 immagini in grande formato, l'inizio di un percorso di analisi della teatralità in architettura.
Mi trovai a sfiorare, graffiare, impastare il colore con bastoncini di pigmento, amalgamare con il pastello l’immagine della mente e della tecnica; il gioco diviene riflessione, ripensamento, indagine attraverso nuovi spettri. P.M.
Je me retrouvai à caresser, à gratter, à fondre la couleur avec des bâtonnets de pigment, à mélanger l'image de l'esprit et de la technique avec le pastel; le jeu devient réflexion, reconsideration, enquête au travers de nouveaux spectres. P.M.
I found myself touching, scratching and merging color with sticks of pigment, to blend the mind's image and technique with the pastel, the game became reflection, re-thinking, investigation through new spectrums. P.M.
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Quei colori gentili, la squadratura, la cornice, il passepartout possono trarre in inganno e paludare un lavoro di rigore e ripensamento, una ricerca ad occhi socchiusi, l'innesco di un processo onirico di smagliatura di impoverimento, la ricerca di una radice, di un anima, di un altro significato; una sorta di radiografia, di istantanea retinica o corticale, impressa su un velo, a volte liso e bucato, steso su un cartoncino prezioso, un lavoro che ha a più a che vedere con quello della ripulitura, di una indagine approfondita assai meno con l'apparenza dell'acquerello o del pastello.
Resta da chiedersi perché l'autrice con quel paludamento generi un significante così vicino ad un “bel quadro" e blocchi con la glassa del perfetto vetro museale ogni possibile tentativo di immersione in profondità.
Those gentle colours, the focus, the framing, and the passepartout can mislead and “swaddle” a work of rigor and rethinking, a research with eyes half-closed, the triggering of a dreamlike process of reducing the image to its essential, unravelling it, the search for a root, a soul, another meaning; a kind of x-ray, a retinal or cortical snapshot, imprinted on a veil, sometimes worn away and pierced, stretched out over a precious backing, a work that has
more to do with that of an in-depth investigation and and far less with the appearance of watercolour or pastel.
The question remains as to why the author, with this “swaddling”, generates a result so close to a "beautiful painting", and blocks any possible attempt at deep immersion with the frosting of perfect museum glass.